
È stato dunque sviluppato un farmaco in grado di disattivare il gene che codifica per questo enzima, incapsulando poi il farmaco stesso in un gel di nanoparticelle da applicare direttamente sulle ferite. Secondo quanto osservato sui topi, queste guarirebbero molto più rapidamente. L’FL2 appartiene ad una famiglia di enzimi che svolgono vari ruoli nello sviluppo e nella funzionalità cellulare. Per apprendere qualcosa di più sulle funzioni dell’FL2 nell’uomo, è stato effettuato un esperimento in cui l’attività di questo enzima è stata soppressa all’interno di una coltura tissutale di cellule umane. Piazzando queste cellule su un ambiente che riproduceva una ferita standard, è stato osservato che esse si muovevano in modo singolarmente rapido, il che ha suggerito che bloccare questo enzima negli esseri umani potrebbe essere una modalità innovativa di promuovere la guarigione delle lesioni.
(J Invest Dermatol online 2015, pubblicato il 26/3)
